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martedì 8 gennaio 2019

Le rane

Titolo originale: Wa
Autore: Mo Yan
1a edizione italiana: 2009
Genere: Romanzo
 
Nel dicembre del 2000, alla cerimonia di consegna del Premio Nobel per la Letteratura, Gao Xingjian affermava: " [...] la letteratura non può che essere, come è da sempre, la voce di un individuo. Quando la letteratura diventa inno alla nazione, vessillo di razza, voce di partito, organo di classe o di corporazione, [...] perderà ineluttabilmente la sua vera natura, cessando d’esser letteratura per diventare mero strumento al servizio del potere e degli interessi."
Mo Yan, più recente premio Nobel, aggiungerebbe che quell'individuo non può essere altri che un cantastorie. 

giovedì 10 dicembre 2015

Una giornata nel quartiere cinese di Prato

"Non sei stata ancora in Cina, porterò la Cina da te". E così, in una giornata afosa di agosto, talmente calda che sembrava di percepire per la prima volta la catastrofe dell'effetto serra,  con occhi da turista, stupiti, indagatori, interessati, ci siamo ritrovati a passeggiare per il quartiere cinese di Prato. 
Lungo via Pistoiese si sviluppa la seconda Chinatown d'Europa, una città nella città (o fuori dalla città), rumorosa e disordinata, ricca di odori di ogni genere che ristagnavano nel caldo umido, attiva e brulicante nella calura di ferragosto, quando tutto il resto del mondo si ferma.

giovedì 6 agosto 2015

Tira Fuori la Lingua - Storie dal Tibet

Titolo originale: Liangchu ni de shetai huo kongkong dangdang
Autore: Ma Jian
1a edizione italiana: 2008
Genere: Racconti


"Tiri fuori la lingua", l'ordine più diffuso e conosciuto al mondo, il fondamento di ogni analisi medica, il mantra del medico di base a cui bambini e uomini grandi e grossi obbediscono solerti assumendo l'imbarazzante e ridicola posa. Siamo lì con la lingua di fuori "aspettando la salvezza", pendiamo dalle labbra del tizio di fronte abbandonando inermi ogni difesa. 
E' così che Ma Jian si sente quando nel 1985 arriva in Tibet con il suo carico di speranza alla ricerca di se stesso nel luogo più spirituale del mondo. Un carico che deve, ben presto, abbandonare. Il Tibet sfata ogni mito, distrugge ogni sogno idilliaco rivelando una verità molto più complessa di qualsiasi fantasticheria idealizzante. Ma Jian viaggiatore cercava un paradiso terrestre, trova un luogo spirituale ed osceno, bellissimo e violento; trova la verità. Da quest'esperienza scaturisce Tira Fuori la Lingua, una raccolta di cinque racconti in cui con un linguaggio lucido e crudo ed uno stile meticoloso, ma mai pedante, l'autore ci parla del Tibet di cui ha fatto esperienza, un Tibet non adatto ai romantici.

lunedì 3 agosto 2015

Centootto modi di uccidere la moglie


Titolo originale: Sha qi 
Autore: Zhang Xiguo
1a edizione italiana: 2008
Genere: Racconto
Raccolta: Made in China - Nuovi Scrittori Cinesi, Mondadori, 2008

Centootto modi per uccidere la moglie  è la storia Wu Ziqiao e Hu Yushan, coppia taiwanese immigrata negli Stati Uniti, ma non vi aspettate la solita storia di immigrati "noi due contro il mondo". Tutt'altro. Marito e moglie non potrebbero essere più diversi ma, in questo caso, gli opposti non si attraggono, non più: lei forte, volitiva, ambiziosa e ben inserita nella società americana, lui debole, apatico, pacifico, un uomo che più che vivere ama fantasticare, perdersi nei suoi romanzi di cappa e spada e che, inevitabilmente, è succube della moglie. Ma una sera, complice l'occhiolino di un procione che tenta l'assedio al suo cesto della spazzatura, la folgorazione: decide di comprare un diario e, certosinamente, vi annota tutti i modi  in cui potrebbe uccidere la moglie. Prima delusione: a chi si aspettava che la folgorazione corrispondesse all'idea di un omicidio, beh no è l'idea di un diario in cui si fantastica su un omicidio. E fin qui tutto bene: frustrazione da uomo sposato. Ma poi Hu scopre il diario, lo caccia di casa, vuole il divorzio, a niente servono le rassicurazioni di Wu : "... È un romanzo, sono tutte storie inventate.", Hu è (giustamente) furiosa. Ma "ci si abitua a tutto" e fin qui  le cose vanno ancora (più o meno) bene. Finché la moglie viene decapitata...

martedì 14 luglio 2015

La Figlia dell'Aggiustaossa


Titolo originale: The Bonesetter's Daughter
Autore: Amy Tan
1a edizione italiana: 2004
Genere: Romanzo

La Figlia dell'Aggiustaossa, quarto romanzo di Amy Tan, è la storia di Lu Ling, emigrata da giovane negli Stati Uniti e di sua figlia Ruth, quarantaseienne nata negli Stati Uniti che di cinese conserva, o crede di conservare, ben poco oltre l'aspetto. 
E' un romanzo in cui passato e presente si intrecciano e si sovrappongono e in cui, proprio come accade nei romanzi gialli, alla verità si giunge a piccoli passi con un meccanismo a ritroso che prima descrive situazioni e comportamenti e poi ne rivela il perché. La ricerca delle radici, l'importanza della parola e del silenzio, il ruolo fondamentale della memoria sono i caratteri principali dell'opera.

sabato 16 maggio 2015

Cina: la letteratura serve a darle del tu

“La Cina è vicina!” diceva il film del ’67 ed era tutt'altro che vero: negli anni '60 la Cina "era vicina" come può esserlo un mito, e tale era - la realizzazione dell'utopica uguaglianza universale sognata dai comunisti nostrani. Oggi, nel 2015, la Cina è vicina, ha rinunciato all'aura mitologica di cui da secoli si era vista circondata ed è diventata secolare. L'Occidente ha reagito un po' come i bambini quando scoprono che Babbo Natale non esiste: delusione per il mito perduto e consapevolezza che sono i genitori a recare i doni quindi occorre "tenerseli buoni"; il regalo non perde però il suo fascino.