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martedì 14 luglio 2015

La Figlia dell'Aggiustaossa


Titolo originale: The Bonesetter's Daughter
Autore: Amy Tan
1a edizione italiana: 2004
Genere: Romanzo

La Figlia dell'Aggiustaossa, quarto romanzo di Amy Tan, è la storia di Lu Ling, emigrata da giovane negli Stati Uniti e di sua figlia Ruth, quarantaseienne nata negli Stati Uniti che di cinese conserva, o crede di conservare, ben poco oltre l'aspetto. 
E' un romanzo in cui passato e presente si intrecciano e si sovrappongono e in cui, proprio come accade nei romanzi gialli, alla verità si giunge a piccoli passi con un meccanismo a ritroso che prima descrive situazioni e comportamenti e poi ne rivela il perché. La ricerca delle radici, l'importanza della parola e del silenzio, il ruolo fondamentale della memoria sono i caratteri principali dell'opera.
La struttura del romanzo ricorda una matriosca: due storie, quella della madre e della figlia, raccontate in prima persona dalle protagoniste, sono incastonate l'una nell'altra secondo un meccanismo di causa-effetto la cui immediatezza viene ritardata fino allo scioglimento finale in cui il passato fornirà le risposte alle domande del presente.
Non è il primo romanzo della scrittrice imperniato sulle figure di madre e figlia, un microcosmo in cui al difficile rapporto tra generazioni diverse si sommano le differenze culturali e sociali: pur essendo madre e figlia, infatti, Ruth e Lu Ling appartengono a due mondi completamente differenti e incapaci di comprendersi. Figlia di un'emigrata, Ruth passa la vita a fare da tramite tra sua madre e la società americana. Le superstizioni, le ferree ed incomprensibili convinzioni di sua madre, la sua ossessione per i fantasmi del passato sono motivo di vergogna per la Ruth adolescente, continuano a lasciarla interdetta da adulta. Dal canto suo, Lu Ling, deve conciliare ciò che è, una donna cinese, e ciò che deve essere, un'americana. E non ci riuscirà mai, così come Ruth per buona parte della sua vita non comprenderà la madre. 
Il narratore interno garantisce un coinvolgimento totale del lettore che segue passo passo la vita di Ruth nell'incessante e spesso inconsapevole ricerca di se stessa. Inizialmente ci si figura una donna completa ed appagata, pienamente inserita nella società americana; ben presto, tuttavia, la vita di Ruth svela le sue falle: incapace di aprirsi completamente con gli altri, è una donna che non conosce se stessa, senza un reale passato, senza radici né storia aiuta gli scrittori a scrivere le loro. I tentativi di sua madre di avvicinarla alla sua cultura - quella cinese - sono vani. 
Veicolo evidente di questa frattura è la lingua. Il cinese che Ruth parla, ma non è capace di leggere, non è altro per lei che un modo di comunicare con sua madre, un'altro tassello dell'incomprensibile puzzle che rappresentano le sue radici. I misteri della lingua scritta a cui sua madre, fine calligrafa, tenta di iniziarla, la lasciano del tutto indifferente. La lingua per lei è uno strumento, non un canale. 
Il punto di svolta nella vita di Ruth è rappresentato dalla malattia della madre che, settantenne, comincia a mostrare i primi segni dell'Alzheimer. La malattia le costringe a riavvicinarsi, la necessità di accudire sua madre veicola ben presto un altro tipo di atteggiamento: l'interesse. Conscia che la sua memoria l'avrebbe tradita presto e desiderosa di evitare che la sua storia cada nell'oblio Lu Ling scrive le sue memorie, un primo capitolo "Verità" e molti altri ancora che Ruth scopre in seguito. "Verità" apre la strada, stimola l'interesse, costringe Ruth a confrontarsi finalmente con un passato che non può più ignorare e rompe un silenzio di anni. "Verità" è la parola chiave del romanzo: la verità è quella che viene nascosta per molti anni a Ruth aspettando il momento giusto, "verità" è l'unico carattere cinese che Ruth sa riconoscere, la verità è quella dei nomi reali dei "fantasmi del passato", "verità" è il titolo del capitolo scritto da sua madre, ma che ne contiene solo una parte. La storia della sua famiglia è la storia di silenzi che hanno generato equivoci. E sarà la verità a riconciliare Ruth  con se stessa.
Non esistono esseri umani senza storia, non esiste uomo che non abbia la necessità di tornare alle proprie radici per definire la sua identità presente ed una necessità del genere si fa ancora più pressante quanto più le radici sono lontane. Per un immigrata come Lu Ling le radici sono un bagaglio ed un appiglio nel mondo sconosciuto, per sua figlia qualcosa da riconquistare. La ricerca delle radici, il ritorno al passato per ricostruire la propria individualità sono temi diffusissimi sia nella letteratura occidentale che in quella cinese, in particolar modo, per quest'ultima, alla fine della Rivoluzione Culturale, quando il popolo cinese privato dei suoi punti di riferimento e della propria soggettività  da anni di terrore rivoluzionario, si rivolge al passato per ricostruire le fondamenta del proprio essere. 
"La ragion d'essere della letteratura", come la definiva Gao Xingjian, sono per Amy Tan la verità e la memoria: "Cos'è il passato se non quello che scegliamo di ricordare?"








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